Lettera ai ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura: coinvolgeteci nelle valutazioni sull’eventuale modifica della legge sulla fauna. «Fino ad ora parlare solo con una parte ha causato gravi danni»
Un’eventuale riforma della caccia è materia che riguarda l’intera popolazione e non può pertanto essere discussa a porte chiuse e solo con alcuni interlocutori selezionati. È questo il senso della lettera con cui 44 associazioni ambientaliste, animaliste, naturalistiche a cui si aggiungono esponenti del mondo scientifico chiedono ai ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura, Gilberto Pichetto Fratin e Francesco Lollobrigida, di essere coinvolte nel processo di valutazione su modifiche alla normativa vigente. La missiva è stata consegnata ai due esponenti del governo più direttamente coinvolti in concomitanza con la Giornata mondiale dell’Ambiente. Ma più che la ricorrenza del 5 giugno a dettare i tempi sono state le indiscrezioni che sono trapelate nelle ultime settimane su una possibile revisione, in senso meno restrittivo, delle norme sull’attività venatoria.
Nelle settimane scorse aveva destato allarme nell’arcipelago ecologista una ipotesi di disegno di legge che prevedeva un allargamento sostanziale dei vincoli attualmente vigenti, con estensione dei periodi di caccia e aumento del numero di specie prelevabili. Il ministro Lollobrigida aveva minimizzato parlando di notizie infondate e di «testo ancora provvisorio». Diversamente dalle previsioni, il testo non è stato inserito nell’ordine del giorno delle ultime riunioni dell’esecutivo a Palazzo Chigi. Di qui la richiesta di un coinvolgimento «per essere direttamente informati sulle intenzioni del governo». Le modifiche, peraltro, andrebbero ad agire sulla legge 157 del 1992, che ha come titolo «Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio», motivo per cui le associazioni si sentono a pieno titolo in campo nella formulazione di valutazioni e proposte.
Le associazioni segnalano però che «la bozza del provvedimento è stata realizzata e condivisa finora solamente con il mondo venatorio che rappresenta solo un interesse parziale e subordinato rispetto agli interessi diffusi, riconosciuti come valori fondamentali dall’articolo 9 della Costituzione, di cui le sigle ambientaliste e animaliste sono portatrici». E ancora: «La tendenza ad interloquire solo con una delle parti in causa ha peraltro determinato, nel corso dell’attuale legislatura, l’approvazione di modifiche che hanno già portato ripercussioni negative per tutti, oltre all’apertura di una procedura d’infrazione europea in tema piombo e caccia in periodi di divieto e una procedura EU Pilot relativa all’assenza di misure efficaci di contrasto al bracconaggio e alla caccia a specie in declino e in periodi di divieto».
Secondo le associazioni, le modifiche proposte nel Ddl, perlomeno per quanto sino ad ora trapelato, finirebbero col «ridurre ulteriormente le tutele a favore della fauna selvatica, delle aree protette e delle zone fruibili per attività a basso impatto ambientale, come l’ecoturismo e l’agricoltura di qualità, motori importanti di sviluppo sostenibile delle comunità in tutto il Paese».La lettera è stata firmata da: Associazione fotografi naturalisti italiani, Animal Law Italia, Alleanza AntiSpecista, Altura, Amici della Terra, Animal Aid Italia, Animal Equality Italia, Animalisti Italiani, Associazione studi ornitologici Italia Meridionale, Eticoscienza, Attivisti Gruppo Randagio, Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale, Centro Italiano Studi Ornitologici Earth, Ebn, Enpa, Essere Animali, Federazione Nazionale Pro Natura, Marevivo, Fondazione Capellino, Fondazione Cave Canem, Gaia Animali & Ambiente, Green Impact, Gruppo d’intervento giuridico, Gruppo Insubrico di Ornitologia, Humane World for Animals Europe, Isde Associazione Medici per l’Ambiente, Lac, Lav, Leal, Legambiente, Leidaa, Limav Itali, Lipu, Lndc Animal Protection, Man, Oipa, Rete dei Santuari di Animali Liberi, Salviamo l’orso, Società Ornitologica Italiana, Stazione Romana Osservazione e Protezione Uccelli, Verdi Ambiente e Società, Waldrappteam, Wwf Italia.
Fonte: Corriere della Sera