Caccia: diritto all’informazione, dovere alla verità
Di Vasco Feligetti
La proposta di modifica della Legge 157/92 ha riacceso il solito copione, allarmi infondati, fake news e campagne ideologiche. Il mondo anticaccia si mobilita con slogan e disinformazione, mentre cacciatori, agricoltori e gestori del territorio vengono ignorati o messi sotto accusa.
Il Ministro Lollobrigida ha dichiarato l’intenzione di mediare una situazione ormai paralizzata. E ha ragione perché la 157/92 è una legge vecchia di trent’anni, nata in un contesto che non esiste più. Oggi serve una riforma equilibrata, che tenga conto delle esigenze reali del territorio, della fauna e di chi se ne prende cura ogni giorno.
È indispensabile che la “Cabina di Regia nazionale” dia massima visibilità alla proposta presentata dalle associazioni venatorie. Una proposta che non chiede privilegi, ma chiarezza, regole attuabili e rispetto per chi caccia in modo legale e responsabile.
In questo contesto, è fondamentale che l’informazione torni a essere strumento di verità e non di manipolazione. I cacciatori italiani, come ogni cittadino, hanno il diritto di sapere cosa sta accadendo nei tavoli istituzionali e quali scenari si stanno delineando. Perché la caccia, piaccia o no, è ancora parte integrante della nostra cultura rurale, della nostra economia e della gestione del territorio.
Chi urla non deve avere più voce di chi vive ogni giorno la realtà dei campi, dei boschi e della fauna.
Seguiamo con attenzione, e facciamo sentire la nostra voce. Con serietà, passione e rispetto.
Viva la caccia.