Modifica della Legge 157/92: il PD chiede il confronto in Aula, Buconi corre ai ripari. Ma con chi ha parlato finora?Meglio prevenire che curare, recita il proverbio. Ma forse, nel caso della riforma della 157/92, qualcuno ha confuso le priorità.
Dopo la richiesta ufficiale del Partito Democratico di discutere alla Camera la modifica della Legge 157/92, il presidente della (FIDC), Massimo Buconi, ha chiesto un incontro urgente con la segretaria del PD, Elly Schlein. Un gesto che sa tanto di corsa ai ripari, di diplomazia dell'ultimo minuto. Ma una domanda sorge spontanea: non sarebbe stato più sensato e rispettoso avviare un confronto con i cacciatori prima di definire modifiche così decisive per il nostro mondo?
Chi rappresenta davvero i cacciatori in questa partita? Perché non è un mistero che molti di noi non approvano l'impostazione di questa riforma.
Trentatré anni fa, la Legge 157 fu approvata nel cuore della notte, con emendamenti infilati tra le pieghe di un testo che doveva tutelare tutti ma finì per favorire solo alcuni, in primis, certe componenti del mondo agricolo. Oggi i tempi sono cambiati: l'informazione viaggia veloce, i social moltiplicano la vigilanza pubblica, e anche gli anticaccia occupano postazioni strategiche che non si possono più ignorare. Le "grandi manovre" silenziose, condotte lontano dai riflettori, non bastano più.
I cacciatori italiani, quelli veri, non quelli da salotto VOGLIONO PARTECIPARE ATTIVAMENTE alla scrittura delle regole che li riguardano. Non vogliono essere messi di fronte al fatto compiuto, né coinvolti solo a giochi già fatti, come comparse utili solo a sostenere il sipario, come nel 199
È arrivato il momento che la politica smetta di considerare il mondo venatorio come una realtà da blandire a convenienza, e inizi a trattarlo come un interlocutore serio, competente e radicato nel territorio. Perché la caccia non è un hobby, è gestione ambientale, tradizione, presidio del territorio e conoscenza rurale. Senza il contributo diretto dei cacciatori, non delle burocrazie, qualsiasi riforma è destinata al fallimento.
Un appello alle istituzioni e alle associazioni venatorie
Alle associazioni venatorie: smettete di decidere a porte chiuse. Non potete rappresentare i cacciatori senza il loro consenso. Rendete pubblici i vostri documenti, confrontatevi con le sezioni locali, date voce alla base.
La stagione delle riforme imposte dall'alto è finita. È il momento di costruire la caccia del futuro con i cacciatori, non sopra di loro.
Vasco Feligetti
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