Il Ministro Lollobrigida ha dichiarato pubblicamente alla fiera "Caccia Village" che ad agosto il Governo provvederà alla modifica della Legge 157/92, la legge quadro che regola la caccia in Italia dal 1992. Eppure, a oggi, nessuna bozza è stata resa pubblica, nessuna proposta circola ufficialmente, e la base venatoria è lasciata nell'incertezza più totale.
Questa situazione è inaccettabile. I cacciatori italiani già colpiti da un sistema normativo farraginoso, da vincoli crescenti, da spese in aumento e da una continua persecuzione giudiziaria e mediatica hanno diritto di sapere.
Hanno diritto di partecipare, hanno diritto di essere ascoltati prima che la "frittata" sia già cucinata e servita sul piatto d'argento agli stessi ambienti che da anni lavorano per distruggere la caccia popolare e sociale.
Le associazioni venatorie non possono più limitarsi a rassicurazioni generiche. Hanno il dovere morale e politico di pretendere dal Ministero la pubblicazione immediata della bozza di riforma; quindi informare i propri iscritti organizzare assemblee pubbliche, confronti aperti e consultazioni reali sul territorio.
Non accetteremo una nuova legge calata dall'alto, scritta nelle stanze romane e "confezionata" da chi della caccia conosce solo i pregiudizi o, peggio, gli interessi di parte. La caccia ha bisogno di una riforma vera, condivisa, trasparente non di una nuova trappola.
Chiediamo quindi, con forza e unità, che Il Ministro renda pubblica la bozza della riforma, che le associazioni ci dicano cosa sanno e cosa stanno facendo per tutelare i cacciatori, agricoltori e tecnici.
Se restiamo in silenzio oggi, domani sarà troppo tardi, se non chiediamo trasparenza adesso, rischiamo un'altra legge 157, ancora più restrittiva e lontana dalla realtà delle esigenze.
Il tempo delle attese è finito, prima di chiedere il voto, caro Ministro, il Governo mantenga le promesse.
palombe.it – Vasco Feligetti